Casa Rosa è il frutto in un intervento di ristrutturazione ed efficientamento energetico integralmente progettato in BIM secondo il nostro approccio alla bioedilizia di un ex fienile facente parte di un piccolo aggregato di edifici storici situati accanto alla Certosa di Firenze. Il primo obiettivo è stato quello di modificare distribuzione interna e materiali costruttivi rispetto ad un precedente intervento avvenuto a metà Novecento che aveva introdotto vari elementi incongrui.
Gli spazi interni sono stati riorganizzati e messi in comunicazione tra loro attraverso nuove aperture ed il rapporto con il paesaggio circostante è stato ridefinito grazie ad un nuovo disegno delle facciate, con nuove aperture ed infissi ad anta unica. In termini energetici, abbiamo coibentato completamente tutto l’involucro mediante l’uso di materiali naturali come il cappotto termico in canna palustre unito a termointonaci in canapa e calce, pannelli isolanti in lana di pecora naturale, sostituito gli infissi e installato un nuovo impianto in pompa di calore, riuscendo ad ottenere un edificio in classe energetica A3 con un EP globale di 36.677 kWh/m2/anno.
Progetto: Sara Bartolini, Matteo Pierattini
Direzione lavori: Matteo Pierattini
Strutture: IED Lo Studio
Impresa edile: VM3
Materiali finiture: Cotto Manetti, Pietre di Rapolano
Materiali isolanti: La Banca della Calce
Photo: Matteo Pierattini
Con il BIM, abbiamo progettato un sistema completo di coibentazione di Casa Rosa in bioedilizia che ha ridotto radicalmente il fabbisogno ed i consumi dell’edificio.
Il progetto ha previsto la modifica dei prospetti dell’edificio per varie ragioni: ricostruire il rapporto tra gli spazi interni ed esterni, ampliare le superfici vetrate per garantire luce naturale all’interno, ampliare il rapporto tra gli interni ed il paesaggio collinare, ricostruire un intonaco tradizionale esterno con canapa e calce isolante e dall’aspetto irregolare.
Tutte le nuove finestre sono state previste ad anta unica, per massimizzare la quantità di luce naturale negli interni, anche in ragione dell’esposizione a nord del prospetto principale del fabbricato. In alcuni casi sono stati mantenuti i mandolati, le tipiche decorazioni in cotto dei fienili che continuano a svolgere la loro funzione di elementi di regolazione bioclimatica in un’ottica di efficientamento energetico.
Il progetto ha previsto la modifica dei prospetti dell’edificio per varie ragioni: ricostruire il rapporto tra gli spazi interni ed esterni, ampliare le superfici vetrate per garantire luce naturale all’interno, ampliare il rapporto tra gli interni ed il paesaggio collinare, ricostruire un intonaco tradizionale esterno con canapa e calce isolante e dall’aspetto irregolare.
Tutte le nuove finestre sono state previste ad anta unica, per massimizzare la quantità di luce naturale negli interni, anche in ragione dell’esposizione a nord del prospetto principale del fabbricato. In alcuni casi sono stati mantenuti i mandolati, le tipiche decorazioni in cotto dei fienili che continuano a svolgere la loro funzione di elementi di regolazione bioclimatica in un’ottica di efficientamento energetico.
In tema di prospetti, per realizzare il cappotto esterno di Casa Rosa abbiamo lavorato ad una soluzione che permettesse di raggiungere un duplice scopo: elevare l’efficientamento energetico del fabbricato, e mantenere l’aspetto tradizionale degli intonaci di campagna, irregolari e rustici. Volevamo inoltre intervenire con materiali naturali che ben lavorassero con le pietre e la calce del fabbricato.
La scelta è caduta su pannelli termici di canna palustre per la bioedilizia di La Banca della Calce che, in tandem con termointonaci esterni ed interni a base di calce e canapa, sono riusciti a garantire ottime prestazioni estive ed invernali, garantendo un aspetto tradizionale all’intonaco, che dialoga con il taglio contemporaneo degli infissi e delle nuove aperture.
In tema di prospetti, per realizzare il cappotto esterno di Casa Rosa abbiamo lavorato ad una soluzione che permettesse di raggiungere un duplice scopo: elevare l’efficientamento energetico del fabbricato, e mantenere l’aspetto tradizionale degli intonaci di campagna, irregolari e rustici. Volevamo inoltre intervenire con materiali naturali che ben lavorassero con le pietre e la calce del fabbricato.
La scelta è caduta su pannelli termici di canna palustre per la bioedilizia di La Banca della Calce che, in tandem con termointonaci esterni ed interni a base di calce e canapa, sono riusciti a garantire ottime prestazioni estive ed invernali, garantendo un aspetto tradizionale all’intonaco, che dialoga con il taglio contemporaneo degli infissi e delle nuove aperture.
Anche grazie alla tecnologia BIM, la zona giorno a piano terra è stata completamente ridisegnata. Abbiamo ampliato le porte finestre che collegano gli spazi interni al giardino, per massimizzare la luce naturale e rafforzare il rapporto tra interni ed esterni. Abbiamo ridisegnato la cucina così che, pur avendo uno spazio proprio con ingresso autonomo, mantenga un collegamento visivo con lo spazio pranzo.
Infine abbiamo ridisegnato la distribuzione interna di tutta la zona giorno, creando una zona di collegamento di tutti gli ambienti adiacente alle nuove porte finestre che permette di muoversi liberamente a piano terra, dallo studio fino alle scale interpiano che conducono al piano primo di Casa Rosa.
Anche grazie alla tecnologia BIM, la zona giorno a piano terra è stata completamente ridisegnata. Abbiamo ampliato le porte finestre che collegano gli spazi interni al giardino, per massimizzare la luce naturale e rafforzare il rapporto tra interni ed esterni. Abbiamo ridisegnato la cucina così che, pur avendo uno spazio proprio con ingresso autonomo, mantenga un collegamento visivo con lo spazio pranzo.
Infine abbiamo ridisegnato la distribuzione interna di tutta la zona giorno, creando una zona di collegamento di tutti gli ambienti adiacente alle nuove porte finestre che permette di muoversi liberamente a piano terra, dallo studio fino alle scale interpiano che conducono al piano primo di Casa Rosa.
Il piano primo ospita la zona notte della casa, per la quale abbiamo scelto soluzioni e finiture semplici, naturali e calde. Sempre in un’ottica di bioedilizia, il solaio verso la copertura, precedentemente in cemento, è stato riprogettato in legno ed acciaio e coibentato all’estradosso, per alleggerire la struttura dal peso ed inserire al contempo materiali naturali caldi ed accoglienti.
Tutte le camere da letto di Casa Rosa affacciano sul lato nord, verso il giardino e verso il paesaggio fiorentino, e prendono nuova luce grazie alle ampie finestre. Il bagno affaccia sul retro del fabbricato, verso il soprastante bosco, per garantire privacy. Tutti gli ambienti uniscono il legno del soffitto, degli arredi e del parquet al colore scuro e lucido dell’acciaio delle nuove strutture.
Il piano primo ospita la zona notte della casa, per la quale abbiamo scelto soluzioni e finiture semplici, naturali e calde. Sempre in un’ottica di bioedilizia, il solaio verso la copertura, precedentemente in cemento, è stato riprogettato in legno ed acciaio e coibentato all’estradosso, per alleggerire la struttura dal peso ed inserire al contempo materiali naturali caldi ed accoglienti.
Tutte le camere da letto di Casa Rosa affacciano sul lato nord, verso il giardino e verso il paesaggio fiorentino, e prendono nuova luce grazie alle ampie finestre. Il bagno affaccia sul retro del fabbricato, verso il soprastante bosco, per garantire privacy. Tutti gli ambienti uniscono il legno del soffitto, degli arredi e del parquet al colore scuro e lucido dell’acciaio delle nuove strutture.
Tutti gli interventi strutturali in acciaio sono stati lasciati a vista, per raccontare la storia dell’edificio e le sue modifiche.
In termini di efficientamento energetico, abbiamo gestito il progetto di Casa Rosa con il BIM isolando sia il solaio controterra, sia l’estradosso del nuovo solaio tra piano primo e soffitta con pannelli termici in bioedilizia in lana di pecora naturale. In ragione dei fabbisogni ridotti, il precedente impianto a gpl è stato sostituito con una pompa di calore per la climatizzazione estiva ed invernale e la produzione di acqua calda sanitaria.
In termini strutturali, abbiamo lavorato con gli strutturisti per un duplice obiettivo: ridurre i pesi sulle strutture verticali e solai introdotti dalle precedenti ristrutturazioni di metà Novecento, e consolidare le porzioni di fabbricato storico che avevano mostrato più difficoltà nella gestione dei movimenti del terreno collinare sul quale è stato costruito il fabbricato.
In termini di efficientamento energetico, abbiamo gestito il progetto di Casa Rosa con il BIM isolando sia il solaio controterra, sia l’estradosso del nuovo solaio tra piano primo e soffitta con pannelli termici in bioedilizia in lana di pecora naturale. In ragione dei fabbisogni ridotti, il precedente impianto a gpl è stato sostituito con una pompa di calore per la climatizzazione estiva ed invernale e la produzione di acqua calda sanitaria.
In termini strutturali, abbiamo lavorato con gli strutturisti per un duplice obiettivo: ridurre i pesi sulle strutture verticali e solai introdotti dalle precedenti ristrutturazioni di metà Novecento, e consolidare le porzioni di fabbricato storico che avevano mostrato più difficoltà nella gestione dei movimenti del terreno collinare sul quale è stato costruito il fabbricato.
Casa Rosa era già stata oggetto di una precedente ristrutturazione effettuata a metà Novecento che aveva purtroppo introdotto una serie di soluzioni, materiali e tecniche costruttive aliene alla tecnologia con cui tradizionalmente si edificavano questi edifici, con pareti massicce in pietra e solai leggeri in legno.
L’intervento aveva invece demolito i solai in legno, introdotto nuovi solai in laterocemento, e pertanto appesantito notevolmente la struttura. Tutte le finiture, intonaci e massetti erano inoltre state realizzate in cemento, eliminando la calce ed i benefici derivanti dall’uso di questo materiale.
Casa Rosa era già stata oggetto di una precedente ristrutturazione effettuata a metà Novecento che aveva purtroppo introdotto una serie di soluzioni, materiali e tecniche costruttive aliene alla tecnologia con cui tradizionalmente si edificavano questi edifici, con pareti massicce in pietra e solai leggeri in legno.
L’intervento aveva invece demolito i solai in legno, introdotto nuovi solai in laterocemento, e pertanto appesantito notevolmente la struttura. Tutte le finiture, intonaci e massetti erano inoltre state realizzate in cemento, eliminando la calce ed i benefici derivanti dall’uso di questo materiale.