Podere Allocco – Una cantina vinicola alle porte di Prato

Lavori in corso

La storia del territorio è curiosa: zona di vini da tempi antichissimi, il territorio del Comune di Carmignano è diventato famoso grazie alle proprietà medicee che nel Rinascimento hanno scelto questi luoghi per creare lussuose residenze di campagna con vere e proprie tenute agricole che includevano riserve di caccia e, ovviamente, vigneti. 

Per questa ragione, il territorio di Carmignano è divenuto il primo DOCG d’Italia, ed è anche attualmente il più piccolo in termini di estensione territoriale, formato per l’appunto da piccoli appezzamenti spesso a conduzione familiare. L’idea di progettare una cantina in questo contesto ci è apparsa subito entusiasmante, tanto più perché il luogo di intervento è francamente molto bello, affacciato su una piccola valle interna che ospita una parte delle vigne di produzione di famiglia. 

L’approccio

L’analisi del luogo ha ispirato i primi grandi segni del progetto, in diretta relazione con le forme del paesaggio storico circostante: un sito collinare dotato di muretti a secco storici finalizzati alla creazione di terrazzamenti per la coltivazione della vigna e dell’ulivo, muretti che creano linee e spazi di organizzazione della collina, sulle quali si erano sviluppati nel tempo sparuti insediamenti rurali. 

Il nostro progetto ha pertanto organizzato la cantina su due differenti piani, uno dei quali seminterrato, ed uno completamente fuori terra: un grande muro rivestito in pietra dialoga con i due piani, riprendendo le forme dei muretti a secco circostanti e di fatto continuando nella creazione di un nuovo terrazzamento che, questa volta, ospita un edificio. 

Una sorta di edificio-paesaggio, un ibrido che fonde l’architettura ed il paesaggio con l’obiettivo di inserirsi nell’equilibrio esistente con delicatezza, secondo le regole esistenti, senza imporsi e dichiararsi. Un approccio progettuale di continuità con l’esistente, pur con le forme del contemporaneo: ai posteri il giudizio se questo obiettivo è stato raggiunto o meno, perchè al di là delle considerazioni personali, l’architettura è un fatto sociale, che si impone agli occhi degli abitanti e da essi deve essere giudicata. 

A questo approccio di integrazione nel paesaggio abbiamo unito un progetto che punta all’efficienza energetica sia tramite strategie passive, che tramite la complessità delle scelte di disegno e di scelta delle tecnologie.

Il progetto

La cantina vera e propria si trova nel piano seminterrato: la posizione interrata permette di sfruttare le note proprietà termiche del terreno, che garantiscono livelli costanti di temperatura ed umidità relativa, perfetti sia per la lavorazione e l’invecchiamento del vino, sia perché garantiscono ridotti livelli di climatizzazione e quindi risparmio ed efficienza energetica. 

La tinaia di primo imbottigliamento è stata prevista sempre a piano seminterrato, ma priva di copertura; questa soluzione ha permesso quindi di evitare impianti di rimozione della Co2 prodotta dalla fermentazione del vino.

La barricaia, dove il vino svolge il proprio processo di invecchiamento più lungo, è stata prevista nella porzione più incassata nella collina, dove per l’appunto le condizioni di temperatura ed umidità sono più costanti, garantendo pertanto un impiego della climatizzazione limitato solamente ai tini, e non all’ambiente generale.  

Gli spazi di degustazioni sono stati previsti al piano superiore, completamente fuori terra, e sono stati progettati sulla base dei criteri bioclimatici e quindi dell’orientamento delle facciate del fabbricato. Un grande spazio centrale, dotato di due grandi finestre, connette lo spazio della degustazione al paesaggio esterno delle colline circostanti, con vista sulle vigne di proprietà. 

Le scelte tecnologiche ci hanno portato a optare per un sistema in porotherm ad elevate prestazioni energetiche che ci permette di lavorare bene in termini di isolamento sul piano invernale, ma anche e soprattutto sul piano estivo, per regolare ed evitare i sempre più soventi surriscaldamenti dovuti all’aumento delle temperature locali, che tanto stanno influendo anche sulla produzione vinicola. Un impianto in pompa di calore, abbinato a svariati kW di fotovoltaico nascosti sulla copertura piana, garantiscono elevate prestazioni energetiche ed anche una notevole autonomia, data la favorevole esposizione del fabbricato. 

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Le foto sono riuscite a cogliere perfettamente l’essenza del nostro progetto, alla ricerca continua di un equilibrio tra contemporaneità e tradizione di forme, materiali, soluzioni

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